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Ecologia del Suono sulla Maiella:
Il Progetto Ecosumaia

Gennaio-Dicembre 2024 · ESC-30 Progetto Europeo di Solidarietà

L’ Ecologia del Suono è stata descritta per la prima volta come una disciplina accademica indipendente nel 2011; la sua formalizzazione è avvenuta durante il primo incontro della International Society of Ecoacoustics, a Parigi nel 2014.

Questa disciplina studia i paesaggi sonori, ossia l’insieme dei suoni che caratterizzano un determinato ambiente, analizzandone le fonti, le interazioni e l’impatto su ecosistemi e società. L’ecologia del suono nasce dall’idea che i suoni non siano solo elementi passivi del nostro mondo, ma svolgano un ruolo attivo nel modellare gli ambienti. Si concentra su una prospettiva più ampia, che non consideri solo gli effetti dei paesaggi sonori sugli esseri umani, ma anche su altri organismi viventi e sulle potenziali interazioni tra i suoni in un determinato ambiente

Ascoltare Consapevolmente

Imparare ad ascoltare non significa solo percepire suoni, ma vivere un’esperienza profonda che ci connette al mondo in modo nuovo. Durante il lavoro su Ecosumaia, ci siamo accorti che l’ascolto consapevole è un atto trasformativo. Quando ci fermiamo ad ascoltare i suoni intorno a noi – il vento che danza tra le foglie, il canto degli uccelli che popolano le aree montane della Maiella, il ritmo ipnotico della pioggia – non stiamo semplicemente udendo, ma ci stiamo immergendo in una dimensione fatta di ricordi, emozioni e legami con l’ambiente.

Eppure, questi suoni naturali, così evocativi e preziosi, spesso passano inosservati, soffocati dai rumori della vita moderna. Il rombo delle auto, il brusio delle attività umane e persino i suoni prodotti dai nostri dispositivi tecnologici formano un paesaggio sonoro diverso, un mosaico complesso che riflette la nostra presenza e il nostro impatto sull’ambiente. Questo intreccio tra suoni naturali e antropici non è solo una convivenza casuale, ma un racconto in continua evoluzione che rivela molto sull’equilibrio (o squilibrio) tra l’uomo e la natura.

Ecosumaia si pone l’obiettivo di riportare al centro l’ascolto come strumento di comprensione e trasformazione. L’ascolto consapevole non è solo un esercizio estetico, ma un gesto di responsabilità ecologica e culturale. Attraverso l’archivio del paesaggio sonoro e le passeggiate sonore, invitiamo a riscoprire il valore dei suoni come parte integrante del nostro ecosistema, della nostra identità e del nostro benessere.

Ascoltare con attenzione significa aprirsi a una forma di dialogo con il mondo. I suoni non sono semplici sottofondi, ma portatori di significato. Ci raccontano storie, ci ancorano a un luogo e ci aiutano a entrare in sintonia con l’ambiente che ci circonda. L’ascolto consapevole ci permette di cogliere la bellezza e la complessità del paesaggio sonoro, ma anche di prendere coscienza di ciò che stiamo perdendo. In un’epoca in cui l’inquinamento acustico minaccia sia i suoni naturali sia il nostro benessere psicofisico, imparare ad ascoltare diventa un atto di tutela e di consapevolezza.

L’archivio del paesaggio sonoro è molto più di una raccolta di registrazioni: è una memoria viva. Ogni suono documentato racconta una storia unica e irripetibile, che merita di essere preservata per le generazioni future. Archiviare i suoni di un luogo significa proteggerne l’identità e la memoria collettiva, ma anche creare uno strumento di riflessione sul nostro rapporto con l’ambiente. L’archivio diventa una risorsa educativa, scientifica e culturale, capace di ispirare un cambiamento concreto.

Le passeggiate sonore sono un invito a rallentare, a lasciare che i suoni ci guidino e ci parlino. Camminare ascoltando il paesaggio sonoro ci aiuta a sviluppare una maggiore sensibilità verso ciò che ci circonda, portandoci a percepire dettagli che di solito ignoriamo. Durante queste esperienze, i partecipanti si accorgono che ogni luogo ha una “voce” unica, composta da mille sfumature: il fruscio delle foglie, il gorgoglio di un ruscello, il lontano eco di una campana. Questi suoni, una volta percepiti, diventano parte del nostro bagaglio emotivo e culturale, rafforzando il legame con il territorio.

L’archivio e i soundwalks non sono fini a se stessi, ma strumenti per promuovere un dialogo tra passato, presente e futuro. Essi ci ricordano che i suoni naturali e culturali sono parte di un patrimonio fragile, che può essere facilmente perduto se non lo proteggiamo. Allo stesso tempo, ci invitano a riflettere sul ruolo che possiamo avere nel costruire un paesaggio sonoro più armonico, in cui uomo e natura possano coesistere.

Ecosumaia è quindi un viaggio di scoperta e consapevolezza. È un modo per riconnettersi con i suoni che ci circondano, per preservare ciò che è prezioso e per immaginare un futuro in cui il paesaggio sonoro non sia un ricordo, ma una realtà viva e condivisa.

“Ascoltare è il primo passo per comprendere il mondo. Quando smettiamo di ascoltare, smettiamo di essere connessi alla realtà.”

~ R. Murray Schafer

Il PAESAGGIO SONORO o SOUNDSCAPE

Il concetto di Paesaggio Sonoro (Soundscape) nasce negli anni ’70 grazie al compositore e ricercatore canadese R. Murray Schafer, pioniere nel campo dell’ecologia acustica. Schafer utilizzò per la prima volta questo termine per descrivere l’insieme dei suoni che compongono un ambiente, non solo come fenomeni fisici ma anche come elementi che intrecciano profondi legami con la cultura, la geografia e la vita quotidiana di chi li ascolta.

Il Paesaggio Sonoro può essere considerato l’equivalente acustico di un paesaggio visivo (landscape). Proprio come un paesaggio naturale o urbano è fatto di elementi visibili – montagne, edifici, animali, esseri umani – così il paesaggio sonoro è composto dai suoni che percepiamo in un determinato luogo. Questi possono variare da un singolo suono isolato a una complessa combinazione di rumori, melodie e silenzi che creano un ambiente acustico coinvolgente e unico.

Un esempio emblematico è il suono delle onde che si infrangono su una spiaggia: può essere percepito come un elemento rilassante per chi associa il mare alla calma, o come un suono familiare per chi vive in un contesto marittimo. In entrambi i casi, il significato di quel suono è filtrato dall’esperienza personale e collettiva dell’ascoltatore.

> La norma Europea ISO 12913-1:2014 fornisce una definizione e un quadro concettuale del paesaggio sonoro: è stato definito come lo studio di tutti i “suoni biologici, geofisici e antropogenici che emergono da un paesaggio e che variano nello spazio e nel tempo, riflettendo importanti processi eco-sistemici e attività umane” .

> Nel 2003 il paesaggio sonoro è stato riconosciuto parte del patrimonio culturale immateriale Unesco.

Importanza Del PAESAGGIO SONORO

Il Paesaggio Sonoro rappresenta una parte fondamentale dell’identità di ogni luogo, composta da suoni che raccontano la sua storia, la cultura e la natura. Documentare e valorizzare i suoni significa preservare un patrimonio unico, indispensabile per comprendere il legame tra le persone e l’ambiente che le circonda.

Strumenti come le registrazioni sul campo e le passeggiate sonore permettono di riscoprire i suoni caratteristici di un territorio, sensibilizzando sull’importanza di ascoltarli e proteggerli. Non si tratta solo di un’esperienza estetica, ma di un gesto di responsabilità ecologica e culturale.

In un mondo sempre più urbanizzato, molti suoni naturali e culturali rischiano di scomparire: il fruscio del vento tra gli alberi, il canto degli uccelli o il rintocco delle campane in un borgo di montagna sono esempi di un patrimonio sonoro fragile, ma prezioso.

Ma allora perchè preservare il Paesaggio Sonoro?

 

Proteggere il Paesaggio Sonoro significa salvaguardare l’identità di una comunità e la memoria dei suoi luoghi. Questo impegno si basa su tre principi fondamentali:

  1. Memoria collettiva e identità locale
    I suoni di un luogo rappresentano la sua storia e rafforzano il senso di appartenenza di chi lo vive. Sono testimoni del passato e portatori delle tradizioni di una comunità.

  2. Consapevolezza ecologica
    Ascoltare il paesaggio sonoro permette di riconoscere l’impatto dell’inquinamento acustico e l’importanza di proteggere i suoni naturali. Gli ecosistemi sonori sono vitali per l’equilibrio psicologico umano e la salute dell’ambiente.

  3. Benessere e connessione con l’ambiente
    Immergersi nei suoni della natura – come il canto degli uccelli o il rumore dell’acqua che scorre – favorisce il benessere psicofisico, riducendo lo stress e migliorando la qualità della vita.

Ascoltare e tutelare il Paesaggio Sonoro non è solo un atto di sensibilità, ma un impegno verso il nostro pianeta e le future generazioni. Proteggere i suoni significa custodire l’identità dei luoghi e promuovere un maggiore rispetto per l’ambiente.

Riscoprire il valore del Paesaggio Sonoro ci ricorda che i suoni non sono semplicemente un sottofondo, ma una parte integrante della nostra vita, cultura e memoria collettiva.

Composizione Del PAESAGGIO SONORO

Il paesaggio sonoro non è semplicemente l’insieme di suoni presenti in un ambiente, ma un’esperienza che intreccia suoni, contesto e percezione umana. Ogni paesaggio sonoro è unico e rappresenta l’identità di un luogo, oltre a riflettere la relazione tra le persone e il loro ambiente.

 

I suoni che compongono un paesaggio sonoro si suddividono in tre categorie principali: Keynote Sounds o Toniche, Sound Signals o Segnali Acustici e Soundmarks o Impronte Sonore, ciascuna con caratteristiche e funzioni specifiche.

Keynote Sounds: i Toni di SOttofondo

I Keynote Sounds sono i suoni di fondo che definiscono l’atmosfera di un luogo. Spesso non vengono ascoltati in modo consapevole, ma esercitano un’influenza profonda sul nostro senso di appartenenza e sulla percezione del luogo stesso. Questi suoni sono strettamente legati agli elementi naturali o, in contesti urbani, ai rumori costanti dell’ambiente.

  • Esempi in natura: il fruscio delle foglie mosse dal vento, il mormorio di un ruscello o il canto lontano degli uccelli.
  • Esempi urbani: il rumore di fondo del traffico, il ronzio della metropolitana o il sibilo del vento tra i palazzi.

> Ad esempio, lungo un sentiero della Maiella, il soffio del vento che si insinua tra le valli diventa un Keynote Sound che caratterizza l’ambiente naturale, creando una sensazione di pace e continuità.

Sound Signals: i Segnali Sonori

I Sound Signals sono suoni distinti che si impongono alla nostra attenzione perché trasmettono un messaggio chiaro o assolvono una funzione specifica. A differenza dei Keynote Sounds, che spesso passano inosservati, i Sound Signals vengono percepiti consapevolmente e hanno un ruolo attivo nella comunicazione o nell’orientamento.

  • Esempi in natura: In natura, questi suoni possono assumere un significato vitale o segnalare eventi specifici. Il bramito di un cervo, ad esempio, è un richiamo territoriale o di accoppiamento che comunica la presenza e l’intenzione dell’animale. Allo stesso modo, l’ululato di un lupo serve a coordinare il branco o a marcare il territorio, mentre il canto di particolari specie di uccelli può indicare l’inizio della stagione degli amori o la delimitazione di un’area.
  • Esempi urbani: In un contesto urbano, i Sound Signals svolgono funzioni pratiche che ci aiutano a orientarci e reagire a situazioni quotidiane. Il fischio di un treno in avvicinamento segnala ai passeggeri l’imminente arrivo alla stazione, mentre la sirena di un’ambulanza richiama l’attenzione per liberare il passaggio e indicare un’emergenza. Un altro esempio è il suono delle campane di una chiesa, che scandisce il tempo e fornisce un riferimento temporale condiviso.

> Ad esempio Immaginiamo una piazza cittadina: mentre il brusio delle conversazioni e il traffico costituiscono il sottofondo, il rintocco delle campane diventa un chiaro Sound Signal. Questo suono non solo si distingue dal rumore ambientale, ma offre una coordinata temporale che organizza la percezione dell’ambiente.

Soundmarks: Le Impronte SonorE

I Soundmarks rappresentano i suoni caratteristici e unici di un luogo specifico, paragonabili ai punti di riferimento visivi in un paesaggio. Sono suoni inconfondibili che definiscono un luogo e ne rappresentano l’identità acustica. Questi suoni evocano emozioni, memorie collettive e individuali, diventando simboli culturali e affettivi del territorio.

  • Esempi in natura: Il suono dei ghiacciai in Alaska, I crepitii e i fragorosi rumori causati dal movimento dei ghiacciai, un fenomeno naturale impressionante che segna l’ambiente glaciale e le sue trasformazioni, Il fragore delle cascate del Niagara, un suono che incarna la potenza e la maestosità di questo luogo, Il canto delle balene nell’Atlantico Settentrionale, che trasforma l’oceano in un paesaggio sonoro maestoso e misterioso.
  • Esempi urbani:  Il richiamo del muezzin al tramonto a Istanbul, un suono che avvolge la città e riflette il suo profondo legame con la spiritualità e la cultura locale, la voce di un banditore nelle strade di Palermo, richiama i passanti con frasi dialettali per vendere i suoi prodotti al mercato della Vucciria, Il rintocco delle campane del Duomo di Firenze, che scandisce il tempo e rappresenta un simbolo acustico del centro storico della città.

> Un esempio iconico è il Big Ben di Londra: il suono inconfondibile delle sue campane è diventato un simbolo non solo della città, ma anche della cultura britannica. Allo stesso modo, il canto caratteristico di una specie di uccello in una riserva naturale può fungere da Soundmark per i visitatori, rendendo quel luogo immediatamente riconoscibile.

Le Passeggiate Sonore

La rigenerazione di sentieri abbandonati in soundwalks ha avuto un impatto profondo sulla valorizzazione del paesaggio sonoro. Ripristinando questi sentieri, li abbiamo trasformati in luoghi di esplorazione acustica, dove i partecipanti possono immergersi nell’ascolto attivo dei suoni naturali e antropici che caratterizzano il territorio. Questa pratica non solo preserva il patrimonio naturale, ma restituisce alla comunità un nuovo modo di vivere e connettersi con il paesaggio attraverso i suoni. 

Le soundwalks, o passeggiate sonore, sono esperienze uniche che invitano i partecipanti ad esplorare l’ambiente attraverso l’ascolto profondo dei suoni che lo costituiscono. Questa pratica offre numerosi benefici, tra cui:

  • Consapevolezza acustica: Aiutano a sviluppare una maggiore attenzione ai suoni che ci circondano, molti dei quali vengono ignorati nella routine quotidiana. L’ascolto profondo durante una soundwalk rivela dettagli nascosti, arricchendo la nostra percezione del paesaggio e dei luoghi che attraversiamo.

  • Educazione ambientale: Le soundwalks promuovono la comprensione dell’ecologia del paesaggio sonoro, insegnando a riconoscere i suoni naturali e a comprenderne il ruolo cruciale negli ecosistemi. L’esperienza aiuta a sensibilizzare le persone alla conservazione dell’ambiente, rendendo più evidente la connessione tra il paesaggio acustico e la biodiversità.

  • Benessere psicofisico: L’ascolto consapevole dei suoni naturali o dei suoni meditativi prodotti durante una soundwalk può ridurre lo stress, favorire il rilassamento e migliorare il benessere mentale. La connessione profonda con l’ambiente, grazie all’ascolto, stimola anche il benessere emotivo e la serenità.

Inoltre, la pratica delle soundwalks può essere replicata con grande efficacia sia in contesti urbani che rurali, arricchendo e rigenerando spazi pubblici e naturali. Nei contesti urbani, la creazione di giardini sonori è un’idea innovativa che può contribuire a migliorare la qualità della vita cittadina. Questi giardini sarebbero aree verdi pensate per favorire l’ascolto consapevole, dove i visitatori possono godere dei suoni naturali e creare una connessione più intima con la natura, anche in un ambiente urbano frenetico. Ad esempio, suoni naturali come il canto degli uccelli o il rumore delle foglie che si muovono al vento possono fungere da elemento di distensione e arricchire l’esperienza di chi passeggia, contrastando il rumore del traffico e altri suoni meccanici.

Nei piccoli paesi montani o rurali, le soundwalks possono diventare strumenti fondamentali per preservare l’identità culturale e naturale diventando non solo strumenti di educazione, ma anche attrattive per il turismo sostenibile.

Le soundwalks sono uno strumento fondamentale anche per comprendere e sperimentare direttamente l’ecologia del suono. Queste esperienze sono fondamentali per sensibilizzare le persone alla necessità di preservare l’ecosistema acustico e capire la relazione che c’è tra perdita di biodiversità ed  inquinamento acustico.

Com'è NATA l' ECOLOGIA DEL SUONO

L’ecologia del suono, o ecologia acustica, nasce dall’intuizione che i suoni sono parte integrante degli ecosistemi e offrono informazioni preziose sulla biodiversità e sullo stato di salute dell’ambiente. Questo campo interdisciplinare unisce scienza, arte e consapevolezza ecologica, invitandoci a riscoprire il mondo attraverso l’ascolto.

Una delle prime figure a sottolineare l’importanza del suono per comprendere la biodiversità è stata Rachel Carson, biologa marina e autrice del rivoluzionario libro Silent Spring (Primavera silenziosa, 1962). Carson non si limitò a denunciare gli effetti devastanti dei pesticidi sull’ambiente, ma descrisse un futuro inquietante in cui i paesaggi sarebbero diventati silenziosi, privi dei suoni di insetti, uccelli e altri animali.

Carson osservò come l’assenza del frinire delle cicale o del ronzio degli insetti fosse un indicatore tangibile della perdita di biodiversità. Questi suoni, spesso dati per scontati, sono in realtà segnali vitali della comunicazione tra gli esseri viventi. Gli insetti, ad esempio, utilizzano vibrazioni e suoni per trovare un partner, difendere il territorio o avvertire di un pericolo. La loro scomparsa non era solo un problema estetico o sensoriale, ma un segnale d’allarme per interi ecosistemi in pericolo. Carson mostrò che il suono è uno strumento potente per monitorare la salute ambientale e che proteggerlo significa tutelare la vita stessa.

Negli stessi anni, il compositore canadese R. Murray Schafer portò avanti il lavoro iniziato da Carson con un focus diverso: mentre lei sottolineava l’importanza del suono per la biodiversità, Schafer esplorava il valore culturale e identitario dei paesaggi sonori. Fondò il World Soundscape Project (WSP), un’iniziativa che registrò e analizzò i suoni caratteristici di diversi luoghi, evidenziando l’impatto dell’industrializzazione sull’equilibrio acustico.

L’ecologia acustica si è evoluta ulteriormente grazie al contributo di studiosi come Barry Truax, che ha approfondito l’analisi tecnica e sociale dei paesaggi sonori, e Bernie Krause, che ha introdotto il concetto di biophony (biofonia), geophony (geofonia) e anthrophony (antropofonia). Questi termini sono diventati fondamentali per lo studio dell’ Ecologia del suono.


Dal Soundscapes alla Sound Ecology

Il passaggio dal Paesaggio Sonoro all’Ecologia del Paesaggio Sonoro rappresenta un’evoluzione nella comprensione dell’importanza del suono nell’ambiente. Il concetto di soundscape (paesaggio sonoro) fu introdotto negli anni ’70 da R. Murray Schafer con l’obiettivo di descrivere l’insieme dei suoni che caratterizzano un ambiente. Attraverso il lavoro del World Soundscape Project, Schafer esaminò come questi suoni influenzino la percezione umana e come ciascun luogo possieda una propria “mappa sonora”, determinata dall’interazione tra suoni naturali e antropici.

Negli anni successivi, questa visione si ampliò con l’affermarsi dell’ecologia del suono come disciplina accademica indipendente, descritta per la prima volta nel 2011 e formalizzata durante il primo incontro della International Society of Ecoacoustics a Parigi nel 2014. Questo momento segnò la sistematizzazione di ricerche preesistenti che avevano già iniziato a esplorare il ruolo ecologico dei suoni.

Se il concetto di paesaggio sonoro si concentrava principalmente sulla rappresentazione acustica di un ambiente e sulla sua influenza sulla percezione umana, l’ecologia del paesaggio sonoro ha ampliato il focus includendo gli impatti dei suoni su tutti gli organismi viventi e sui loro comportamenti all’interno degli ecosistemi. Questa disciplina analizza le interazioni tra le diverse fonti sonore e il loro contributo agli equilibri ecologici e sociali, portando a una comprensione più profonda dei processi che modellano il nostro ambiente.

Cos' è L' Ecologia Del Suono

L’ecologia del suono o Sound Ecology, è una disciplina affascinante che esplora la relazione tra esseri umani, suoni e ambiente, riconoscendo i paesaggi sonori come componenti vitali che influenzano profondamente la vita degli esseri viventi e il funzionamento degli ecosistemi. I suoni non sono solo rumori, ma elementi fondamentali che guidano i comportamenti e le interazioni tra le specie, mantenendo l’equilibrio ecologico.

Questa disciplina ci invita a identificare, conservare e, quando necessario, ripristinare i paesaggi sonori naturali, poiché sono veri e propri indicatori della biodiversità e dello stato di salute degli ecosistemi. L’inquinamento acustico causato dalle attività umane può alterare queste atmosfere sonore, disturbando i processi vitali e compromettere la qualità della vita, sia degli esseri umani che degli altri organismi.

L’ecologia del suono ha come scopo principale di:

  • Preservare la salute degli ecosistemi, riducendo gli impatti negativi dei suoni artificiali.
  • Tutelare la biodiversità, valorizzando l’importanza dei suoni naturali per la vita delle specie.
  • Promuovere un equilibrio armonico tra le attività umane e l’ambiente, migliorando la qualità della vita.

L’ecologia del suono si avvale di approcci scientifici all’avanguardia come la bioacustica e l’ecologia acustica. La bioacustica studia i suoni che gli animali utilizzano per comunicare e orientarsi, mentre l’ecologia acustica analizza come le modifiche ambientali influenzano i paesaggi sonori e, di conseguenza, la biodiversità. Monitorare e ridurre gli effetti del rumore antropico è cruciale per garantire che gli ecosistemi continuino a prosperare.

Ma l’ecologia del suono non è solo scienza: ha anche una forte componente artistica e culturale. Promuovendo un ascolto consapevole, sensibilizza le persone sull’importanza di vivere in armonia con i suoni naturali. Artisti, scienziati e attivisti uniscono le forze per mostrare come i paesaggi sonori possano fungere da ponte tra il benessere umano e la sostenibilità ambientale.

L’ecologia del suono è molto più di un semplice studio acustico: è un invito a preservare e ripristinare gli equilibri sonori, promuovendo una connessione più profonda con la natura e contribuendo a un futuro più sostenibile.

I 4 Elementi dell' Ecologia Del Suono

L’ecologia del suono si fonda sull’analisi di quattro principali categorie di suoni, che riflettono le diverse fonti presenti in un ambiente:

1. Geofonie

Le geofonie sono i suoni generati da fenomeni naturali non biologici, comprendono tutti i suoni naturali degli esseri non viventi come il vento, la pioggia, le onde del mare, il movimento delle rocce e i terremoti. Alcuni di questi suoni sono impercettibili per l’orecchio umano, come le vibrazioni profonde prodotte dai movimenti tettonici. Le geofonie rappresentano la “voce” della Terra stessa e costituiscono la base del paesaggio sonoro naturale. Possono influenzare significativamente il comportamento degli animali: Ad esempio, gli uccelli possono adattare il volume e la frequenza dei loro canti per essere udibili sopra il rumore del vento.

2. Biofonie

Le biofonie comprendono i suoni prodotti dagli organismi viventi, come animali, piante e microrganismi. Gli animali utilizzano i suoni per comunicare, attrarre partner, orientarsi e difendere il territorio. Anche le piante, sebbene in modo meno evidente, producono suoni attraverso processi come la fotosintesi che crea crea microscopiche vibrazioni all’interno delle foglie movimento delle foglie, Il rilascio di resine o lo scoppio di semi maturi, inoltre, alcune piante, come l’Enotera drummondii, sono in grado di percepire i suoni delle api e aprirsi per permettere loro di raccogliere il polline. Le biofonie creano una rete sonora unica che caratterizza ogni ecosistema  e crea paesaggi sonori complessi e interconnessi. Ogni ambiente ha un “paesaggio sonoro biofonico” unico, che può essere studiato per capire la salute e la biodiversità di un luogo attraverso i vocalizzi delle specie.

3. Antropofonie

Le antropofonie sono i suoni generati dall’attività umana, che includono una vasta gamma di suoni, sia intenzionali che casuali, e possono avere effetti positivi o negativi sull’ambiente. Esempi di suoni positivi sono quelli legati alla musica, alla comunicazione sociale o ai suoni culturali, che possono contribuire alla creazione di legami e alla vita comunitaria. Tuttavia, molte antropofonie sono associate all’inquinamento acustico, come il traffico, i cantieri, il rumore delle industrie e altre attività quotidiane che interferiscono con i paesaggi sonori naturali. Questi suoni, specialmente nelle aree urbane, possono avere impatti dannosi sugli ecosistemi e sulla qualità della vita umana. Ad esempio, l’inquinamento acustico causato da suoni antropici può mascherare i suoni naturali, disturbare la comunicazione tra le specie animali, compromettere i cicli vitali degli animali, impedire agli esseri umani di connettersi con la natura e aumentare i livelli di stress e ansia nelle aree urbane. Inoltre, il rumore eccessivo può influire sulla salute umana, disturbando il sonno e compromettendo il benessere generale. Nonostante questi effetti negativi, alcuni tipi di antropofonie, come quelli legati alla musica ambientale o a suoni progettati per rilassamento e benessere, possono contribuire a migliorare la qualità della vita nelle città, creando un ambiente sonoro più piacevole.

4. Tecnofonie

Le tecnofonie sono i suoni prodotti dalle tecnologie moderne, come i dispositivi elettronici e gli apparecchi tecnologici. Questi suoni includono i rumori prodotti da cellulari, computer. Questi suoni sono una parte integrante del nostro ambiente quotidiano e sono sempre più prevalenti, contribuiscono al rumore ambientale, modificando i paesaggi sonori naturali e causando stress acustico, disturbi del sonno e problematiche cardiovascolari, per gli esseri umani, mentre gli animali possono perdere la capacità di orientarsi, comunicare o accoppiarsi a causa dei rumori di sottofondo.

Gli Impatti della Geofonia

La geofonia comprende i suoni naturali prodotti da fenomeni inanimati, come il vento, l’acqua e i movimenti del terreno. Questi suoni, pervasivi nei paesaggi sonori, influenzano profondamente sia gli ecosistemi naturali che il comportamento degli organismi viventi, compresi gli esseri umani.

Cos’è l’adattamento acustico?

L’adattamento acustico è un fenomeno evolutivo attraverso cui gli organismi modificano i loro segnali sonori per superare le interferenze ambientali e garantire la massima udibilità. Questo adattamento è essenziale per la comunicazione, soprattutto in ambienti caratterizzati da rumori geofonici dominanti, come il fruscio del vento o il rumore dell’acqua.

Ad esempio, alcune specie di rane di torrente vivono in habitat dove l’acqua corrente produce suoni a bassa frequenza costanti. Per comunicare senza sovrapposizioni sonore, queste rane hanno sviluppato vocalizzazioni a frequenze ultrasoniche, un adattamento che facilita la comunicazione territoriale e la selezione del partner. Questo fenomeno dimostra come la geofonia non solo influenzi il comportamento sonoro, ma possa anche guidare l’evoluzione delle specie.

Geofonia e scelta dell’habitat

Secondo l’Acoustic Habitat Hypothesis, la geofonia svolge un ruolo cruciale nella determinazione degli habitat. Gli animali scelgono aree dove i suoni naturali non interferiscono con le loro vocalizzazioni, influenzando così la distribuzione delle specie. Gli organismi preferiscono ambienti acusticamente favorevoli, dove possono comunicare in modo efficace e prosperare.

Geofonia e percezione umana

Anche per gli esseri umani, i suoni naturali hanno un impatto significativo.

  • Suoni come il mormorio di un ruscello o il frangersi delle onde sono spesso associati a sensazioni di calma e benessere.
  • Tuttavia, rumori geofonici intensi e persistenti, come venti forti o onde potenti, possono essere percepiti come disturbanti.

Gli ambienti in cui prevalgono geofonia e biofonia (suoni degli organismi viventi) e dove è ridotta l’antropofonia (rumore umano) sono particolarmente apprezzati, specialmente in parchi naturali o riserve protette. La conservazione di questi paesaggi sonori arricchisce le esperienze umane e favorisce una connessione armoniosa con la natura.

La geofonia non è un semplice rumore di fondo, ma una componente essenziale dei paesaggi sonori naturali. Essa modella il comportamento e la comunicazione delle specie, influenza la scelta degli habitat, e contribuisce al benessere umano. Comprendere e preservare questi suoni naturali è fondamentale per mantenere l’equilibrio negli ecosistemi e promuovere un’interazione sostenibile tra uomo e natura.

Gli Impatti Della Biofonia

La biofonia, ovvero l’insieme dei suoni prodotti dagli organismi viventi, è una componente essenziale del paesaggio sonoro naturale. Questi suoni non solo plasmano la comunicazione tra le specie all’interno di un ecosistema, ma influenzano profondamente anche il comportamento umano.

Nicchia Acustica: Un Adattamento Evolutivo

In un ambiente acusticamente ricco, ogni specie sviluppa strategie uniche per evitare che i propri segnali siano mascherati dai suoni prodotti da altre specie. Questo fenomeno è noto come nicchia acustica.

Gli animali, per garantire la chiarezza delle loro vocalizzazioni, si adattano in vari modi:

  • Differenziazione delle frequenze: Ogni specie utilizza bande di frequenze specifiche per le proprie vocalizzazioni. Ad esempio, alcune emettono suoni a bassa frequenza, mentre altre sfruttano quelle alte, evitando sovrapposizioni acustiche.
  • Sincronizzazione temporale: Le vocalizzazioni sono spesso temporizzate per ridurre la competizione. Gli uccelli cantano in coro durante l’alba e il tramonto, mentre anfibi come rane e rospi vocalizzano soprattutto durante la notte.

Questi adattamenti non solo migliorano la comunicazione intraspecifica, ma favoriscono anche l’efficienza complessiva degli ecosistemi.

Effetti della Biofonia Sugli Esseri Umani

La presenza di un paesaggio sonoro ricco di biofonia influisce positivamente sul benessere umano:

  • Effetti emotivi e psicologici: Suoni naturali come il canto degli uccelli o il frinire degli insetti trasmettono calma e pace, aiutando a ridurre stress e ansia.
  • Indicatori di ecosistemi sani: Gli esseri umani rispondono inconsciamente alla densità e diversità acustica. Un ambiente con una biofonia ricca è percepito come equilibrato e rigenerante, mentre la sua assenza o degradazione può creare disagio e senso di disconnessione.

Misurare la Biodiversità Attraverso la Biofonia

La biofonia non è solo una componente sonora, ma anche uno strumento per monitorare la salute degli ecosistemi:

  • Indicatori di biodiversità: La varietà di suoni prodotti dagli animali riflette la presenza di diverse specie e può rivelare cambiamenti nell’ambiente.
  • Sensibilità ai cambiamenti ambientali: L’assenza o la riduzione di specifiche vocalizzazioni può segnalare perdita di habitat, inquinamento acustico o altre minacce ambientali.

La biofonia non è solo una caratteristica del mondo naturale, ma un elemento che connette profondamente gli esseri viventi al loro ambiente. Comprendere i suoi effetti e il fenomeno della nicchia acustica aiuta a valorizzare il ruolo dei paesaggi sonori e a promuovere azioni per la tutela della biodiversità. Educare i giovani su questi temi significa fornire loro strumenti per riconoscere l’importanza dell’ambiente naturale e il legame inscindibile tra suono, ecosistema e benessere.

Gli Impatti dell' Antropofonia

Per millenni, geofonia e biofonia hanno costituito i principali elementi sonori della Terra, mantenendo un equilibrio naturale essenziale per gli ecosistemi. Tuttavia, l’aumento dei suoni prodotti dall’uomo – noti come antropofonia – sta invadendo progressivamente questi paesaggi sonori, con effetti profondi e spesso negativi sulla fauna, sull’ecosistema e sul benessere umano.

L’Inquinamento Acustico

L’inquinamento acustico, forma incontrollata di antropofonia, deriva da molteplici attività umane, tra cui:

  • Trasporti: traffico stradale, ferroviario e aereo.
  • Industria: processi produttivi e macchinari.
  • Tecnologie urbane: infrastrutture e dispositivi elettronici.

Studi e progetti come Ecosumaia dimostrano che l’inquinamento acustico non si limita alle aree urbane, ma si estende anche in zone rurali e montane remote, come Lama dei Peligni e il Parco Nazionale della Majella, alterando l’equilibrio sonoro e impattando la biodiversità in habitat considerati intatti.

Effetti sulle Specie Animali

L’impatto dell’antropofonia sulla fauna è stato ampiamente documentato, rivelando alterazioni comportamentali, fisiologiche ed ecologiche:

  1. Mascheramento dei segnali acustici: I suoni prodotti dall’uomo interferiscono con la comunicazione animale, ostacolando richiami di accoppiamento, segnali di allerta e altre vocalizzazioni vitali.
  2. Adattamenti comportamentali: Alcuni uccelli, come le cinciallegre, cambiano la frequenza dei loro canti, utilizzando toni più alti per evitare il mascheramento acustico. In ambienti rumorosi, gli uccelli tendono a ridurre la lunghezza dei canti, aumentando però la frequenza di ripetizione. Molti animali, inclusi uccelli, balene e scimmie, manifestano l’ “effetto Lombard”, cioè aumentano involontariamente il volume delle loro vocalizzazioni per sovrastare il rumore di fondo.
  3. Conseguenze fisiologiche: L’esposizione prolungata all’inquinamento acustico causa:
    • Aumento dello stress e rilascio di ormoni come il cortisolo, compromettendo la capacità degli animali di fronteggiare situazioni critiche.
    • Riduzione della funzione immunitaria, aumentando la vulnerabilità alle malattie.
    • Danni al DNA e alterazioni cognitive, con effetti duraturi sulla sopravvivenza delle popolazioni animali.
  4. Specie non adattabili: Non tutte le specie sono in grado di modificare le proprie vocalizzazioni. Queste creature sono particolarmente vulnerabili e rischiano l’esclusione acustica, con conseguente degrado dell’habitat e perdita di biodiversità.

Impatto sull’Ecosistema

L’antropofonia altera i processi ecologici fondamentali, come l’interazione tra predatori e prede e l’impollinazione. Habitat naturali disturbati dai rumori umani presentano una minore biodiversità e un equilibrio fragile, con effetti che si ripercuotono su tutta la catena ecologica.

Conseguenze per l’Essere umano

L’inquinamento acustico non colpisce solo gli ecosistemi naturali, ma ha gravi ripercussioni sulla salute umana:

  • Stress cronico: L’esposizione costante al rumore aumenta il rischio di ipertensione, ansia e disturbi psicosomatici.
  • Disturbi del sonno: Il rumore notturno compromette la qualità del riposo, influenzando negativamente le performance cognitive e fisiche.
  • Disconnessione dalla natura: La mancanza di suoni naturali in aree dominate dall’antropofonia contribuisce a un senso di alienazione e disagio psicologico.

I dati raccolti da iniziative come Ecosumaia dimostrano l’urgenza di affrontare l’inquinamento acustico anche in contesti rurali e montani, come nel caso del Parco Nazionale della Majella. Sensibilizzare i giovani sull’importanza di preservare i paesaggi sonori naturali può ispirare azioni concrete per mitigare gli effetti negativi dell’antropofonia, promuovendo soluzioni sostenibili per il benessere della natura e delle comunità umane.

La Lezione Dell' Ecologia Del Suono

Lo studio degli impatti e delle interazioni tra i diversi elementi che costituiscono i paesaggi sonori ci offre strumenti fondamentali per comprendere più a fondo gli ambienti che ci circondano. L’importanza crescente di questo campo di ricerca sta portando a una maggiore consapevolezza sui cambiamenti che stiamo vivendo, aiutandoci a sviluppare una comprensione avanzata sia dei sistemi naturali che di quelli antropici. La possibilità di osservare specifici paesaggi sonori ci consente di approfondire la nostra conoscenza, migliorando la nostra relazione con l’ambiente.

Numerosi enti governativi hanno riconosciuto l’importanza dell’ecologia dei paesaggi sonori, attuando politiche per la gestione dei suoni nei loro territori. 

La Commissione Europea, ad esempio, nel 2002 ha adottato una direttiva sulla valutazione e gestione del rumore, con l’obiettivo di monitorare e preservare il paesaggio sonoro, sia nelle aree urbane che nelle zone rurali o altre aree sensibili al rumore. In questo modo, si cerca di tutelare le aree silenziose, fondamentali per il benessere umano e animale.

Negli Stati Uniti, il National Park Service (NPS) considera i paesaggi sonori come una risorsa vitale e protegge i suoni naturali nei parchi nazionali. La sua divisione Natural Sounds and Night Skies lavora per preservare i suoni naturali e le loro interazioni come parte del paesaggio sonoro complessivo, riconoscendo l’importanza di questi suoni nel mantenimento degli equilibri ecologici.

Documentare i Soundscapes: il contributo di Ecosumaia

Documentare i paesaggi sonori è un’attività fondamentale per comprendere la struttura e le dinamiche degli ambienti naturali e urbani. Grazie a dispositivi di registrazione avanzati e tecnologie audio, scienziati ed ecologi del paesaggio sonoro possono raccogliere dati ecologici preziosi, contribuendo a una maggiore comprensione delle interazioni tra suoni naturali, attività umane e biodiversità. Gli approcci interdisciplinari, che uniscono tecniche scientifiche e creative, hanno portato a progetti di ricerca che indagano gli effetti del rumore sull’ambiente e alla creazione di archivi sonori per conservare la diversità acustica globale.

È particolarmente importante documentare quei paesaggi sonori che raccontano storie uniche di luoghi e tempi particolari, o che sono minacciati dai cambiamenti ambientali. Riconoscere e apprezzare la ricchezza sonora del nostro pianeta ci aiuta a sviluppare un legame più profondo con il nostro ambiente, stimolando la consapevolezza e l’adozione di misure per preservarlo.

La documentazione dei paesaggi sonori non è un compito riservato solo agli esperti. Ognuno di noi può contribuire, prendendosi il tempo di ascoltare e registrare i suoni che ci circondano nella vita quotidiana. In questo modo, possiamo arricchire la nostra comprensione del mondo e favorire la connessione con la natura.

 

In questo contesto, il progetto Ecosumaia ha avuto un ruolo fondamentale. Utilizzando le soundwalks – percorsi immersivi che permettono di esplorare e registrare i suoni naturali e artificiali di determinati ambienti – Ecosumaia ha contribuito alla conservazione e valorizzazione dei paesaggi sonori, in particolare di aree naturali e sentieri abbandonati. Grazie a questo approccio innovativo, il progetto non solo ha creato nuovi strumenti per la documentazione del paesaggio sonoro, ma ha anche rigenerato vecchi sentieri, rendendoli accessibili ai turisti in modo sostenibile e immersivo. Le registrazioni acustiche raccolte vengono archiviate e condivise per garantire che la memoria sonora di questi luoghi sia preservata per le generazioni future.

Il Valore Della Conservazione Dei Paesaggi Sonori Naturali

C’è una crescente consapevolezza che la conservazione del paesaggio sonoro sia fondamentale quanto la tutela di altri ambienti naturali nel fronteggiare le crisi ambientali globali. I paesaggi sonori sono risorse che possiedono un valore sia ecologico che sociale, rappresentando un legame profondo con la natura che merita di essere protetto e gestito con la stessa attenzione che riserviamo agli altri elementi del nostro ecosistema.

La preservazione dei suoni naturali di un luogo è una sfida tanto complessa quanto la protezione delle specie che abitano quegli ambienti. Riconoscere e valorizzare il paesaggio sonoro di un territorio è quindi essenziale per mantenere intatto l’equilibrio ecologico. Imparare a preservare con successo questi paesaggi sonori ci aiuta a salvaguardare non solo i suoni, ma anche gli ecosistemi che li generano.

I paesaggi sonori non solo contribuiscono al nostro senso di appartenenza a un luogo, ma sono anche fonte di significato culturale e un elemento che rafforza il senso di comunità. L’ascolto dei suoni naturali ci permette di sentirci più connessi al mondo naturale, promuovendo una maggiore consapevolezza e rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Inoltre, l’influenza dei paesaggi sonori non si limita agli esseri umani, ma coinvolge anche la fauna selvatica. Le reti foniche degli ecosistemi sono indicatori vitali della loro salute, e la fauna dipende fortemente dalla conservazione dei suoni naturali per il proprio benessere. Le alterazioni di questi suoni, causate dal rumore antropico, possono avere impatti devastanti sugli animali e sui loro habitat.

Molto più importante dei luoghi che ho visto o di ciò che ho fatto o pensato è la possibilità di ascoltare il canto della natura selvaggia e di coglierne, forse, il vero significato.

~ Sigurd Olson

Con la crescente perdita di habitat e biodiversità, molti luoghi stanno perdendo i loro suoni naturali. La scomparsa dei paesaggi sonori naturali è diventata una delle conseguenze più gravi dei cambiamenti ambientali, tanto che questi suoni sono ormai considerati una risorsa in via di estinzione. La continua crescita dell’antropofonia – i suoni causati dalle attività umane – sta alterando irreversibilmente i paesaggi sonori del nostro pianeta, rendendo la loro protezione una priorità urgente.

UN Framework Per La Conservazione DEL Paesaggio Sonoro

Integrando i principi dell’ecologia del paesaggio e della biologia della conservazione, è possibile elaborare un approccio strutturato per proteggere e preservare i paesaggi sonori. Gli esperti di conservazione concordano su alcuni elementi fondamentali necessari per raggiungere questo obiettivo:

  1. Definizione degli obiettivi di conservazione: Identificare chiaramente ciò che deve essere preservato, valorizzando sia l’aspetto ecologico che quello culturale.
  2. Obiettivi di gestione misurabili: Stabilire traguardi concreti e reattivi che possano guidare le azioni politiche e gestionali.
  3. Valutazione delle aree prioritarie: Condurre analisi approfondite e periodiche, come l’approccio SWOC (forze, debolezze, opportunità e sfide), per individuare le dinamiche e le esigenze del territorio.
  4. Programmi di monitoraggio continuativo: Implementare sistemi di controllo a lungo termine per verificare il raggiungimento degli obiettivi e apportare le modifiche necessarie alle politiche.

In questo contesto, sono stati identificati otto tipi chiave di paesaggi sonori da proteggere, in virtù del loro valore ecologico o sociale:

  • Paesaggi sonori naturali e silenziosi, fondamentali per la biodiversità e il benessere umano.
  • Paesaggi sonori sensibili, particolarmente vulnerabili ai cambiamenti.
  • Paesaggi sonori minacciati, in pericolo a causa di pressioni antropiche o ambientali.
  • Paesaggi sonori unici, che raccontano storie irripetibili di un luogo e del suo tempo.
  • Paesaggi sonori ricreativi, che arricchiscono esperienze di svago e contatto con la natura.
  • Paesaggi sonori rappresentativi, emblemi della diversità acustica di un’area.
  • Paesaggi sonori culturali, che custodiscono tradizioni e identità locali.
  • Paesaggi sonori quotidiani, testimonianze preziose della vita di tutti i giorni.

 

Nonostante queste priorità siano già state delineate, è indispensabile proseguire nello sviluppo di quadri condivisi e strategie efficaci per garantire una conservazione duratura e inclusiva dei paesaggi sonori.

Paesaggi Sonori negli Ambienti Umani: Progettazione Ed Importanza delle Soundwalks

Studiare e valorizzare i paesaggi sonori significa passare dalla documentazione alla progettazione di spazi acustici che migliorino il benessere umano e ambientale. L’attenzione non si limita al valore ecologico dei suoni, ma si estende all’esperienza dell’ascoltatore, esplorando come i suoni influenzano emozioni, comportamenti e interazioni sociali. In questo contesto, le soundwalks, o passeggiate sonore, stanno emergendo come uno strumento chiave per sensibilizzare le persone all’importanza dell’ecologia acustica.

Urbanizzazione, Sfida Acustica e il Ruolo delle Soundwalks

Con oltre metà della popolazione mondiale che vive in città, la qualità dell’ambiente urbano è una priorità globale. Tuttavia, la progettazione urbana si concentra spesso sull’estetica visiva, trascurando il ruolo del suono. Le soundwalks offrono un’opportunità unica per affrontare questo limite: attraverso percorsi guidati e ascolto attivo, i partecipanti sono incoraggiati a percepire l’ambiente sonoro in modo consapevole, aumentando la comprensione dell’impatto del suono sulla loro vita quotidiana.

Un esempio concreto è il progetto “Sounding Brighton” nel Regno Unito, dove le soundwalks sono utilizzate per mappare l’ambiente sonoro urbano e identificare aree critiche in termini di inquinamento acustico. Allo stesso modo, la città di Lione, in Francia, ha integrato le soundwalks nel suo programma di pianificazione urbana per progettare parchi e spazi pubblici che favoriscano la quiete e il relax, riducendo l’impatto del rumore antropogenico.

Progettazione Acustica per le Città del Futuro

Ridurre l’inquinamento acustico è essenziale per migliorare la qualità della vita, ma la progettazione del paesaggio sonoro urbano va oltre la semplice riduzione dei decibel. Un ambiente sonoro equilibrato può contribuire al benessere psicologico, promuovere la connessione con la natura e rafforzare il senso di comunità.

Ad esempio, a Singapore, i progettisti hanno incorporato elementi sonori naturali, come il rumore dell’acqua e il canto degli uccelli, nei parchi urbani per offrire un’esperienza rilassante ai visitatori. A Zurigo, invece, alcune aree residenziali sono state progettate per favorire una bassa antropofonia, utilizzando materiali fonoassorbenti e spazi verdi strategicamente posizionati.

Le soundwalks, in particolare, si sono rivelate utili per mappare e analizzare i paesaggi sonori prima di sviluppare interventi. Ad esempio, il progetto “Hush City”, guidato dalla ricercatrice Antonella Radicchi, utilizza app mobili per coinvolgere i cittadini nella registrazione e nell’analisi di spazi acusticamente piacevoli in contesti urbani.

Benefici delle Soundwalks e Comunità Acustiche

Le soundwalks non sono solo uno strumento di analisi, ma anche un mezzo educativo e terapeutico. Aiutano le persone a sviluppare una consapevolezza acustica, a riconoscere l’impatto dell’inquinamento sonoro e a connettersi più profondamente con il loro ambiente. Inoltre, favoriscono la creazione di comunità acustiche, in cui il suono diventa un elemento centrale per definire identità e appartenenza.

Come sottolinea Bernie Krause, un paesaggio sonoro ben progettato e ricco di informazioni contribuisce a creare una comunità acustica, in cui i suoni non solo arricchiscono l’ambiente, ma facilitano uno scambio significativo di informazioni. Progetti come le soundwalks di New York City, che combinano esplorazioni sonore con lezioni di ecologia acustica, dimostrano come sia possibile utilizzare il suono per migliorare il benessere individuale e collettivo.

Integrare soundwalks e progettazione acustica nella pianificazione urbana offre un’opportunità straordinaria per trasformare le città in spazi più armoniosi. Questi approcci non solo migliorano la qualità della vita e la consapevolezza ambientale, ma rafforzano anche il legame tra le persone e i loro luoghi, gettando le basi per comunità urbane più sostenibili e interconnesse.

“Le soundwalks non sono semplicemente camminare e ascoltare: sono un invito a fermarsi e percepire il mondo che ci circonda con rinnovata attenzione e consapevolezza.”

~ Hildegard Westerkamp

Ecosumaia è un progetto di solidarietà ESC-30 cofinanziato dall’Unione Europea. L’archivio del paesaggio sonoro e i soundwalks realizzati nell’ambito del progetto sono completamente gratuiti e accessibili a tutti.

Puoi sostenere la nostra missione iscrivendoti all’Associazione Soundscapes of SouthEurope APS o donando il tuo 5×1000. Le quote di adesione e le donazioni consentono di ampliare le iniziative, finanziare ricerche sul legame tra natura e benessere mentale e supportare borse di studio per artisti, ricercatori e sound recordist emergenti provenienti da comunità svantaggiate.

Condividi Il Nostro Lavoro!

Tutti i testi ed il materiale sviluppato per il sito web e per progetto Ecosumaia sono stati scritti senza l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Pur essendo favorevoli alle tecnologie innovative, abbiamo dedicato 12 mesi alla formazione dei partecipanti sull’ecologia del suono.

Questo lavoro è frutto esclusivo del loro impegno e delle loro competenze, un contributo autentico che merita rispetto, sostegno e condivisione!

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